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Reza Hosseini, PhD - Managing Director at RadonMarket, R&D Manager & NRPP MFM Certified Radon Professional at Niton srl
In questo numero di RadonMarket Mag ci concentriamo invece sui sistemi, dispositivi e accessori impiegati per il risanamento del Radon. Ovviamente in futuro continueremo a trattare le tecniche di misurazione del Radon, sia con strumentazione sia attiva che passiva, quindi continuate a seguirci sulla pagina principale di RadonMarket Mag per rimanere aggiornati.
E non potevamo che cominciare la trattazione con quello che è il “cuore” del sistema di risanamento impiegato su più larga scala, l’aspiratore di Radon.
Per capire qual è la funzione di un aspiratore, facciamo un breve cenno su una particolare tecnica di risanamento del Radon.
La Depressurizzazione sotto l’edificio è la tecnica più comunemente impiegata per realizzare un progetto di risanamento del Radon. Con questa tecnica si realizza una diminuzione nella pressione dell'aria nel terreno sotto l'edificio; di conseguenza, la pressione più elevata dell’aria all’interno dell’edificio spinge verso il basso l'aria carica di Radon che quindi non riesce a risalire e ad entrare nell’edificio. Sebbene la differenza di pressione che deve essere creata per avere questo effetto “barriera” sia minima, un sistema passivo spesso non è sufficiente a raggiungere lo scopo. Spesso i nuovi edifici sono predisposti con sistemi passivi di depressurizzazione del suolo, salvo poi dover essere integrati con sistemi di aspirazione attivi.
L’aspiratore di Radon (solitamente una ventola di tipo centriguga) ha il compito di prelevare continuamente l'aria dal suolo, con la conseguenza che questo viene mantenuto costantemente in depressione. Per questo è il componente principale di questo tipo di sistema di risanamento e, dovendo essere mantenuto sempre in funzione, deve essere performante.
Ma interrompiamo qui la nostra discussione sul sistema di depressurizzazione sotto l’edificio per trattare in modo approfondito le caratteristiche che un aspiratore efficace di Radon deve possedere. Tuttavia, se desideri saperne di più sui diversi sistemi di risanamento, segui RadonMarket Mag o visita RadonMarketAcademy.com, dove troverai di frequente nuovi aggiornamenti disponibili.
Vista l'importanza che l’aspiratore assume in un sistema di risanamento, è importante capire quale tipo di aspiratore è più adatto. E per questo le domande che dovremmo porci sono:
1- Va bene un qualunque aspiratore per lo scopo?
2- Quale aspiratore di Radon è più idoneo per un impianto di risanamento del Radon?
La risposta alla prima domanda è facile. Gli aspiratori di Radon dovrebbero essere disegnati specificamente per il risanamento del Radon. Ci sono molti fattori da considerare quando si utilizza un aspiratore per un progetto di risanamento.
L’aspiratore deve essere in grado sia di generare un flusso d'aria elevato, soprattutto in caso di terreno permeabile, sia di generare una condizione di vuoto sufficiente (e quindi depressurizzazione), quando il terreno sotto l’edificio è più compatto. Altri fattori da prendere in considerazione sono i consumi energetici e la silenziosità.
Dal punto di vista tecnico, il motore del ventilatore deve resistere all’umidità che l'aria proveniente dal suolo porta con sé, l’involucro deve resistere per anni ai raggi solari (soprattutto se l’aspiratore è installato all’esterno) e deve essere a tenuta “stagna” per evitare che, qualora sia installato all’interno, il Radon aspirato dal terreno fuoriesce e si disperda nel locale incrementando i livelli di concentrazione di Radon anziché diminuirli.
Inoltre, indipendentemente dal clima, dalle stagioni o dalle condizioni del suolo, gli aspiratori di Radon devono essere progettati per rimanere costantemente accesi, e continuare a funzionare per parecchi anni.
Un aspiratore di Radon deve quindi avere tutte le caratteristiche descritte, per assicurare un efficace sistema di risanamento.
Fortunatamente, ci sono produttori di aspiratori di Radon che hanno una lunga esperienza alle loro spalle nel trattare tutti questi problemi. Hanno identificato i possibili problemi che un aspiratore di Radon incontra durante la sua vita e hanno disegnato i propri aspiratori del Radon per superarli. Uno di questi produttori è RadonAway.
RadonAway ha introdotto nel mercato oltre 30 anni fa il primo aspiratore specifico per il radon. Il loro primo aspiratore per il risanamento del Radon è stato installato nel 1990. Da allora, i loro aspiratori per il Radon sono diventati i più popolari, affidabili ed efficaci al mondo. Niton srl è il distributore esclusivo degli aspiratori RadonAway in Italia.
Ora vediamo quale ventilatore Radon è adatto al tuo progetto di risanamento del Radon. Questa volta la risposta non è facile, perché non esiste un aspiratore migliore in assoluto, ma l’aspiratore migliore è quello più adatto alla situazione specifica. In generale, gli aspiratori possono essere suddivisi in quattro categorie:
1. Aspiratori a bassa potenza – buona sigillatura della soletta s terrs e sottostrato ghiaioso.
2. Aspiratori di gamma media – soletta a terra non ben sigillata e/o sottostrato in aggregato da costruzione
3. Aspiratori ad elevate portata - Molte perdite dalla soletta a terra e/o terreno molto poroso o più fondazioni da trattare
4. Aspiratori ad elevate capacità di vuoto – terreno molto compatto con “ostacoli” sotto la soletta a terra e probabile basso flusso d'aria del sistema.
Se sei interessato ad approfondire le differenze tra le varie tipologie di aspiratori, puoi trovare informazioni più dettagliate qui.
Tuttavia, per semplificarti la ricerca senza doversi imbattere in decine di opzioni tra cui scegliere per trovare l’aspiratore di Radon adeguato, abbiamo selezionato i due aspiratori di Radon prodotti da RadonAway che sono la soluzione ottimale per la maggior parte dei sistemi di risanamento del Radon, i modelli RP145i ed RP265i.
Aspiratori Radon mod. RP145i e mod. RP265i
Sia l'RP145i che l'RP265i appartengono alla serie RadonAway Pro. I ventilatori per Radon della serie Pro sono il culmine di anni di ricerca e test sul campo da parte degli ingegneri di RadonAway, che lavorano in sinergia con esperti avanzati di materie plastiche. La sfida era produrre un alloggiamento in plastica ingegnerizzata resistente e ignifuga per soddisfare sia le esigenze dell'applicazione al campo del Radon sia i severi requisiti della potilica per la qualità adottata da RadonAway. Il risultato è una plastica appositamente formulata denominata Stay-White™, che rende gli aspiratori della serie Pro differenti di qualsiasi altro aspiratore di Radon. Gli aspiratori della serie Pro, infatti, sono particolarmente resistenti a lungo agli agenti climatici esterni e non contengono materiali potenzialmente dannosi come la fibra di vetro.
Caratteristiche:
+ Alloggiamento Stay-White™ (il bianco rimane vivo anche se esposto al sole)
+ Efficienza energetica elevata
+ Funzionamento super silenzioso
+ Piena conformità alle normative elettriche
+ Girante motorizzato temprato in acqua
+ Giunture sigillate per impedire anche piccole le perdite di Radon (tenuta double snap RP145i)
+ Certificazione ETL: per uso interno o esterno
+ Motore termicamente protetto
+ Per uso commerciale e residenziale
+ 230VAC, 50-60Hz, 2500RPM, 80W Max
Accessori:
In aggiunta agli aspiratori per il Radon, RadonAway mette a disposizione una vasta gamma di prodotti che vanno dagli accessori per le pompe per pozzetto agli accessori per le canalizzazioni dell’aria.
Tutti gli accessori sono realizzati e compatibili con gli aspiratori RadonAway RP145i edRP265i. Puoi trovare tutti gli accessori per eseguire un progetto di risanamento del Radon sul sito di RadonMarket.
Reza Hosseini, PhD - Managing Director at RadonMarket, R&D Manager & NRPP MFM Certified Radon Professional at Niton srl
Negli ultimi anni l'interesse per la qualità dell'aria indoor è in continua crescita. In molti casi la qualità dell'aria indoor può essere migliorata aumentando i ricambi d’aria con l’esterno. I moderni sistemi di ventilazione meccanica controllata (VMC) come gli scambiatori d’aria a recupero di calore (Heat Recovery Ventilators, HRV) possono aumentare l'attuale tasso di ventilazione naturale di un edificio senza comprometterne l’efficienza energetica. HRV è un sistema che utilizza il calore nell'aria viziata di scarico per preriscaldare l'aria fresca in entrata. Questa tecnica riduce l'energia necessaria per portare l'aria esterna alla temperatura ambiente; quindi, consente di migliorare la qualità dell’aria senza incidere sulle bollette del riscaldamento. L'intervallo di efficienza tipico degli HRV va dal 55% al 75%, ma alcuni modelli performanti raggiungono efficienze nominali di oltre il 90%.
Unità di VMC Decentralizzata a Flusso Alternato, con Recupero di Calore
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In questo numero di RadonMarket Mag esamineremo come gli HRV possono ridurre la concentrazione di Radon all’interno di un locale. Nello specifico, vedremo come calcolare il volume d'aria necessario ad un sistema HRV per ridurre la concentrazione di Radon ad un certo livello desiderato e conseguentemente scegliere il sistema HRV con le corrette specifiche.
Prima di iniziare, dobbiamo sapere cosa sono i ricambi d'aria ora. Per ricambio d’aria ora si intende rapporto tra il volume d'aria ricambiato in un ora e il volume dell'ambiente, indipendentemente dal fatto che l’aria sia scambiata naturalmente o con l'aiuto di un ventilatore meccanico. L’unità di misura è il vol./h ed è calcolato mediante questa formula:
Per esempio. Se in un ambiente di 250 metri cubi (corrispondenti ad una superficie di 80 metri quadri per un’altezza di 3 metri), 75 metri cubi entrano ed escono dallo stesso ogni ora (75 m3/h), il ricambio aria ora è pari a:
Ad eccezione dei Paesi dell'Europa settentrionale, negli altri Paesi Europei i ricambi d’aria negli edifici sono comunemente prodotti dalla ventilazione naturale. Pertanto nei nostri calcoli consiederemo i valori di ricambi d’aria ora forniti dalla ventilazione naturale. In effetti gli edifici non sono “stagni” ma presentano delle “perdite” attraverso le quali avvengono degli scambi tra l’aria interna e quella esterna.
Normalmente gli edifice hanno un numero di ricambi aria ora naturali inferiore a 1 (tipicamente tra 0,1 e 0,3). In virtù delle nuove regole sull’efficientamento energetico degli edifici, le case più nuove hanno un numero di ricambi d’aria ora inferiore a quanto è possibile riscontrare nelle case più vecchie. Tuttavia si può affermare che "edifici ad alta efficienza energetica non sono la causa di concentrazioni elevate di Radon". Infatti nei nuovi edifici possono essere installati scambiatori d’aria a recupero di calore e previsti sistemi di prevenzione passivi per il Radon (che non richiedono l’impiego di alimentazione elettrica per funzionare), assolutamente compatibili con gli standard di efficientamento energetico previsti.
Dopo questa doverosa introduzione, siamo pronti a parlare di come ridurre il livello di Radon utilizzando gli scambiatori d’aria a recupero di calore. Il primo passo è misurare l'attuale concentrazione di Radon della casa. Partiamo dal presupposto che il livello di Radon sia costante in tutta la casa, anche se la stessa è su più piani e la misurazione è stata eseguita solo al livello più basso. Questo è un presupposto conservativo che semplifica anche i nostri calcoli.
Successivamente, dobbiamo conoscere i ricambi d’aria ora naturali. Anziché misurare il volume di aria scambiata in condizioni normali, è possibile utilizzare un particolare test chiamato “Blower-Door-Test” in cui si utilizza una ventola che deve generare una depressione di 50 pascal all’interno dell’edificio; non entreremo in dettaglio su come deve essere eseguito questo test, ma è possibile trovare maggiori informazioni a questo link.
Un altro metodo per stimare i ricambi d’aria ora naturali è quello di fare delle ipotesi. Queste ipotesi possono essere fatte o basandosi sulla tenuta, l'età e le condizioni effettive dell’edificio o, in modo più conservativo, basandosi su valori standard minimi codificati. La tabella seguente riassume gli standard / regolamenti relativi ai ricambi d’aria ora interni di un edificio per alcuni paesi europei.
L’ultimo passo è il calcolo della portata che deve avere il nostro scambiatore d’aria per diminuire la concentrazione di attività di Radon al valore desiderato. E’ possibile utilizzare la seguente formula
Dove, è la concentrazione media di attività di Radon che è stata Misurata nell’edificio, è la concentrazione media di attività di Radon che si vuole ottenere, è il numero di ricambi d’aria naturali ora e si riferisce al volume dell’intero edificio.
Paese | Ricambi d’aria ora | Standard/Normativa |
Czech Rep. | 0.5 vol./h | CSN 73 4301 Residential Buildings, CSN 73 0540 Thermal protection of Buildings |
Denmark | 0.5 /h | DS 418:2002 |
Finland | > 0.4 /h General rule: Outdoor air flow should be at least 0.35 l/s.m2 (1.26 m3/h.m2). | NBC e D2 |
France | Min airflow for dwellings, according to the number of habitable rooms (R). 1 R: 105 m3/h 2 R: 120 m3/h 3 R: 150 m3/h 4 R: 165 m3/h 5 R: 210 m3/h 6 R: 210 m3/h 7 R: 210 m3/h | Arreté du 24.3.82 |
Germany | <50 m2 up to 2 occupants: Nat. vent: 60 m3/h Mech. vent: 60 m3/h 50-80 m2 up to 4 occupants: Nat. vent: 90 m3/h Mech. vent: 120 m3/h >80 m2 up to 6 occupants: Nat. vent: 120 m3/h Mech. vent: 180 m3/h | DIN 1946 Part 6, DIN 18017, |
Greece | Detached houses, Estimated 5 persons/100 m2 of floor area. Block of Flats, Estimated 7 persons/100 m2 of floor area. | Greek Legislative Framework Document |
Italy | Per gli edifici residenziali si assume un tasso di ricambio d'aria pari a 0,3 vol/h | UNI/TS 11300-1 |
Netherlands | 300 m3/h | Building Decree |
Norway | Not less than 0.5 /h | Norwegian Building Code |
Sweden | Requirements: Rooms shall have continuous 0.35 l/s/m2 floor area (1.26 m3/h/m2) when in use; This corresponds to 0.5 /h in a room with height 2.5 m. | Swedish Building RegulationsBBR94 |
Switzerland | 12-15 m3/h/person (non-smoking, max CO2 1500 ppm). 30-70 m3/h/person (smoking). 25-30 m3/h/person (non-smoking, max CO2 1000 ppm). Air change rate in unoccupied rooms more than 0.3 /h | SIA 180, 1988, SIA 382, 1992 |
Sources: 1-UNI/TS 11300-1 | 2-International Energy Agency, Annitated Bibliography 13, review of Literature Related to Residential Ventilation Requirements, 2007 | 3-Ventilation in European dwellings: A review, 2011, doi: 10.1016/j.buildenv.2011.07.016
Ecco un esempio: consideriamo un edificio in Italia caratterizzato da 0,3 ricambi d’aria naturali ora (abbiamo considerato il caso conservativo tra quelli previsti nella tabella 1) è una concentrazione media di attività di Radon misurata nel lungo periodo pari a 300 Bq/m3. Se il volume dell’edificio è pari a 750 m3, vogliamo determinare la portata che deve avere il nostro scambiatore d’aria per ridurre la concentrazione media di attività di radon fino a 100 Bq/m3.
Significa che lo scambiatore d’aria dovrebbe fornire almeno 450 m3 di aria fresca all'ora per ridurre il livello di radon da 300 a 100 Bq/m3. In altre parole, lo scambiatore d’aria (o il totale degli scambiatori d’aria installati) dovrebbe avere una capacità del flusso d'aria uguale o superiore a 450 m3/h.
Se non ti piace fare i conti, non preoccuparti! Abbiamo preparato per te una funzione di calcolo all'interno della nostra app (AppoRad). Puoi trovare maggiori informazioni su questo strumento alla fine di questo numero di RadonMarket Mag. AppoRad è scaricabile gratuitamente per dispositive iOS e Android, o dal we cliccando su questo link.
Infine alcuni suggerimenti in più sull'uso degli scambiatori d’aria per ridurre il livello di Radon.
- Gli scambiatori d’aria sono appropriati quando i livelli sono relativamente bassi, in particolate tra 150 e 300 Bq/m3 o come tecnica supplementare alla depressurizzazione attiva del suolo sotto l’edificio.
- Per garantire che il sistema non crei pressione negativa all'interno dell'edificio, con l’effetto di aumentare i livelli di Radon il flusso d'aria in entrata e in uscita deve essere correttamente bilanciato!
- Una sostituzione periodica del filtro e una pulizia del canale di ingresso sono necessarie per mantenere un flusso d'aria equilibrato.
- Sia le prese d'aria interne che esterne e le prese d'aria di scarico dovrebbero essere coperte con una schermatura per impedire l'ingresso di animali o detriti.
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